
Solo fumo negli occhi
6 Settembre 2023
Real Aversa Normanna 1925, l’attaccante Salazaro torna a vestire la casacca granata
9 Settembre 2023Nonostante la curiosità che potrebbe suscitare la gara di esordio con il Savoia, squadra “prediletta” della Casa Reale Holding, il campionato del Real Aversa Normanna 1925 sta per iniziare in un clima di indifferenza assoluta da parte della città.
Le motivazioni di questo status quo sono tutte riferibili alla diffidenza dei tifosi verso la nuova società, la quale si è mostrata molto proattiva nella fase preliminare, quando ha cercato a tutti i costi di salvare la categoria (serie D) per poi trasferire il titolo a Torre Annunziata (intenzione dichiarata apertamente da Matachione), salvo poi impantanarsi strategicamente nelle sabbie mobili e appellarsi ad ogni scusa nel momento del passaggio delle quote sociali (cit. Matachione: “abbiamo acquisito la proprietà solo a fine luglio, stiamo facendo i salti mortali”).
L’allestimento della rosa e la programmazione del campionato è avvenuta fondamentalmente con un budget inadeguato a una stagione da protagonisti come è stato più volte proclamato dallo stesso Matachione e dal nobile principe Emanuele Filiberto.
Il risultato più strategico che è riuscito a realizzare (finora) questa proprietà è far sedere in panchina Nicola Romaniello, normanno doc e assoluto alfiere del calcio cittadino. Nicola gode del massimo consenso dei tifosi e ha deciso di prendere il timone della squadra per il “bene” e la “passione” che nutre verso la squadra della sua città.
Questa mossa, a quanto pare di matrice politica aversana, ha inizialmente ammansito le critiche dei tifosi aversani, lasciando in noi anche un barlume di speranza, la cui fiammella si è spenta progressivamente con il silenzio della società.
Non c’è nulla di più evidente e significativo rispetto al non comunicare. Come asserisce più di un tifoso sui social “ad Aversa non c’è niente”. È questo il risultato dell’attività svolta dallo staff dirigenziale del Real Aversa Normanna, capeggiato da Matachione e Pino Iodice, a dir poco imbarazzante per figure professionali come quest’ultimo. La società non comunica perché di fatto non solo non ha chi comunica, ma non ha nulla di esaltante da comunicare.
Non sono riusciti finora a portare ad Aversa un solo calciatore importante per questa categoria. Calciatore che sarebbe venuto ad Aversa per il blasone della città, della squadra e anche della nuova proprietà, se davvero avesse avuto apprezzamenti tra i calciatori come li aveva un tempo l’organizzatissima Aversa Normanna del presidente Giovanni Spezzaferri.
La delusione e rabbia per chi vi scrive è tanta per un progetto che si era autoproclamato ambizioso ma che, di fatto, finora si è rivelato essere un vero flop. Esistono i miracoli sportivi, Nicola Romaniello insieme ad un gruppo di giovani ragazzi ci auguriamo siano in grado di realizzarlo.
Noi speriamo, come sempre, di essere smentiti dal terreno di gioco appellandoci ad una verità: il calcio non è una scienza esatta.
Ad Aversa siamo abituati a rimanere sognatori, calcisticamente parlando (io lo sono da quarant’anni), nel ricordo di una sola realtà che ha davvero esaltato la millenaria contea, i titoli conquistati dall’ Aversa Normanna.
Per una squadra che ha deluso finora le aspettative iniziali dei tifosi, c’è un’altra che si contrappone per organizzazione, entusiasmo e reale voglia di protagonistmo: la Whynotbrand football Aversa, figlia di un gruppo di giovani imprenditori che operano in città.
Auguri al campionato di entrambe le squadre aversane, che seguiremo naturalmente con attenzione.
Forza Aversa, sempre !