
Real Aversa, perfezionate alcune operazioni di mercato
12 Dicembre 2022
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15 Dicembre 2022La prestazione del Real Aversa allo stadio Massimino di Catania ha lasciato il segno, non solo tra i tifosi granata. Lo sportivissimo pubblico catanese (oltre 14.000 i tifosi presenti) ha applaudito con sincerità la squadra aversana a fine gara. Nonostante le numerose assenze, i giovani normanni non si sono arresi nemmeno quando sono rimasti in dieci, sprecando in almeno tre limpide occasioni la possibilità di acciuffare il pareggio, che avrebbero ampiamente meritato. Chapeau!
Archiviata la partita, della quale è stato detto tutto, anche attraverso le immagini, in questo editoriale voglio fare una riflessione su alcuni aspetti. Tornare a giocare in uno “Stadio” è stato senza dubbio una grande emozione per tutti, società, calciatori e tifosi granata. Il Real Aversa ormai da un mese gioca le gare casalinghe al campo sportivo di Arienzo, dove, non me ne voglia nessuno, sembra di essere tornati ad assistere ad una gara del campionato di promozione. Un impianto piccolo, privo anche di una tribuna per i tifosi ospiti, che devono assistere alla partita in piedi, proprio come accadeva un tempo. Tutto questo Aversa non lo merita.
Allo stadio di Catania, durante e dopo la partita, ho chiacchierato a lungo con il presidente Pellegrino. Il patron, come già noto, è molto amareggiato per due motivi: il mancato affidamento della gestione dello stadio Bisceglia e, forse ancor più, per il totale disinteresse della città (amministrazione, imprenditori e maggioranza dei tifosi) al suo grido di dolore, cioè quello di “supportare” la società e la squadra.
Il Real Aversa quest’anno ha trovato la disponibilità di uno sponsor solo ad Arienzo, motivi per i quali, oltre alla disponibilità gratuita dell’impianto, la società si è trasferita. Se imprenditori e commercianti aversani hanno voltato le spalle alla squadra della propria città, non dando il loro contributo, questo è un fatto molto grave. Pellegrino avverte ostilità anche dalla classe politica, oltre a quella imprenditoriale, il tutto compensato solo in parte dalla vicinanza di una piccola frangia di tifosi i quali tengono viva la fiammella della speranza ma, tuttavia, non sostengono la squadra ad Arienzo perché ritengono, giustamente, che la loro “casa” è lo stadio Augusto Bisceglia.
La situazione descritta, di fatto già nota, non è semplice da risolvere per mantenere il titolo sportivo di serie D ad Aversa. Ci vorrebbe un mea culpa delle parti in causa e una assunzione di responsabilità verso la squadra cittadina. È opportuno trovare insieme una soluzione, condivisa, e per questo il sindaco Golia è chiamato ancora una volta in causa a salvaguardare le sorti della squadra di Aversa.
Urge pertanto un incontro tra gli aventi causa per trovare una soluzione. Ma bisogna farlo adesso prima che sia troppo tardi. A Catania si sono viste famiglie intere allo stadio a tifare ed emozionarsi per la squadra della propria città. Sono certo che le stesse emozioni, che abbiamo già vissuto ad Aversa nel vittorioso campionato di serie D 2007/2008, con una squadra capace di vincere campionato, scudetto e coppa Italia (l’anno prima), sono solo sopite nei cittadini aversani.
Torniamo a splendere, lo merita la nostra millenaria città e i nostri avi normanni che certamente non mollavano mai.
Forza Aversa, sempre!