A Lavello è stato guadagnato un punto preziosissimo in chiave salvezza. Una gara che i normanni hanno giocato a viso aperto, ancorché in formazione rimaneggiata, senza timore reverenziale al cospetto dei più quotati avversari. Un migliore approccio alla gara, una predisposizione al sacrificio da parte di tutti, un atteggiamento convincente, apprezzato già con il Taranto. La strada che si sta tracciando sembra essere quella giusta.
Il ciclo terribile non si è ancora concluso. Mercoledì il Real Agro Aversa recupererà la gara con il Molfetta, sarà la sesta partita in diciotto giorni. A conclusione di questo massacrante tour de force, che ha portato finora solo tre punti in classifica, domenica i granata affronteranno una delicatissima partita in chiave salvezza. Al Bisceglia arriverà il Francavilla in Sinni, di Ranko Lazic. All’andata il Real Agro Aversa violò lo stadio Nunzio Fittipaldi con una bella rete di Messina, ma un incredibile errore nella sostituzione di un under determinò il ribaltamento del risultato da parte del giudice sportivo.
Sette partite separano il Real Aversa dalla possibile salvezza. Un obiettivo che si è complicato moltissimo nelle ultime giornate. La “salvezza tranquilla” più volte auspicata dalla società sembra essere ormai utopia. Per tanti motivi, più volte commentati e a tutti ormai noti.
Sei squadre racchiuse in otto punti, in lotta per evitare retrocessione e playout. Ventuno punti ancora in palio, quattro le lunghezze dal Fasano, prima squadra fuori dalla bagarre retrocessione. I pugliesi hanno spiegato le ali da diverse giornate, come il loro simbolo, il gabbiano, e sembrano essere irraggiungibili.
Nulla è perduto e precluso se si continuerà a scendere in campo con il piglio, l’ardore agonistico e il sacrificio visti con Taranto e Lavello. La squadra in Lucania è apparsa comprensibilmente stanca, ma è ricca di giovani e De Stefano dovrà essere bravo a distribuire bene le energie in campo.
Non ci resta che lottare e non mollare, nel segno dei nostri avi.
Forza Aversa, sempre!