La sconfitta del Real Aversa con il Bitonto, la terza nelle ultime cinque partite, ha evidenziato una crisi di identità della squadra. Dopo i rimpianti seguiti alla mancata vittoria con la Puteolana, la rabbia per i torti subiti con il Sorrento, è arrivato il momento dello sconforto per una prestazione deludente con i pugliesi. Nessun alibi per il manto erboso, visto che si è giocato sul sintetico.

Quello che si fa fatica a capire, è il motivo dei continui cambi di modulo e di uomini. Perché cambiare dopo buone prestazioni e un discreto equilibrio raggiunto? Non si può adattare il proprio modulo di gioco a quello degli avversari, soprattutto quando non c’è stato il tempo per preparare la gara. 

Giunti al giro di boa, risulta evidente che l’allenatore non è riuscito ancora a trovare uno stabile equilibrio a centrocampo e in attacco. La formazione da mandare in campo è condizionata dagli under, ma al momento non sembrano esserci problemi in questo senso. Di giovani a disposizione ce ne sono, qualcuno anche messo nel dimenticatoio, come il bravo Lanzillo. L’infortunio di Ziello sicuramente sta pesando più del previsto. Questa squadra ha problemi a centrocampo e uomini contati in attacco. Il modulo 3-5-2 aveva dato buoni risultati, e sembrava essere quello più indicato per le caratteristiche dei calciatori a disposizione.

A parere di chi scrive, i continui cambiamenti non stanno portando risultati positivi tantomeno facendo crescere la squadra, anzi, a conti fatti, stanno generando una sorta di crisi di identità. La coperta è molto corta, non è strategico essere camaleontici. 

Un ultimo pensiero per De Stefano, su cui sono riaffiorate perplessità sulla sua guida tecnica. Nel dopo gara l’allenatore si è messo in discussione, subordinandosi alla volontà della società, segno evidente che si sente ancora sotto pressione. Non è positivo, soprattutto in termini di credibilità verso i suoi uomini.

Domenica prossima il Real Aversa ospiterà il Casarano, a cui seguirà, dopo tre giorni, la trasferta di Brindisi. Il 26 febbraio chiude il mercato di riparazione, sicuramente va fatta una ulteriore riflessione sul da farsi. 

Forza Aversa, sempre!