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Aversa Normanna – Fasano 2-1
Sui fatti inerenti all’annata in questione potrei parlarne all’infinito. Un po’ perché discutibilmente è stata la migliore stagione di sempre per la realtà calcistica aversana; un po’ perché sono ricordi vividi della mia infanzia, nonché delle prime gare alle quali prendevo parte.
Ricordo uno stadio gremito in ogni dove, complice un momento di forma promettente per i ragazzi in maglia granata. La brigata Savignano era sicuramente la più numerosa, alla quale si andavano ad aggiungere la brigata Palazzine, il Nucleo Sconvolto, il Bronx e la Vecchia Guardia.
Riempiva il cuore di gioia vedere una tifoseria così numerosa, unita sotto gli stessi colori, pronta a condividere cori e bandiere. Ero così preso dagli avvenimenti sugli spalti, che al campo rivolgevo lo sguardo saltuariamente.
La Normanna era reduce da due vittorie consecutive col Venosa in casa ed in trasferta ad Ischia, per la gioia dei supporters aversani. Il Fasano d’altro canto veniva da ben tre sconfitte di fila ed era in cerca di riscatto.
La nostra rosa era delle migliori, con un centrocampo da pelle d’oca composto da Stephan Coquin, Ciccio Zolfo, capitan Romaniello, Fabio Longo e dalla panchina un certo Mariano Arini, oggi veterano della B tra Spal, Avellino e Cremonese.
L’attacco altrettanto devastante vedeva in campo Palumbo ed il bomber Checco Ingenito.
Al via la direzione in campo era unica e costante, con l’Aversa vera protagonista. Il primo a sfiorare il gol era proprio il bomber Ingenito su punizione. Palumbo poi continuava a rendersi pericoloso dalle parti di Fortunato senza mai trovare successo.
Nella seconda frazione il pubblico fremeva per il gol del vantaggio, arrivato puntuale al minuto 55 grazie ad un efficace Coquin, il quale stoppava di petto un cross di Cozzolino e trovava la conclusione a volo.
La bolgia del Rinascita era dunque ben che esplosa.
Il Fasano rimaneva in dieci poco dopo per una doppia ammonizione ingenua.
Alla mezz’ora del secondo tempo, una vera prodezza di Ciccio Zolfo regalava il raddoppio: un tiro di esterno destro da fuori area che si andava ad insaccare nel sette.
La festa sugli spalti non aveva freni, contagiava e coinvolgeva sempre più persone. La cavalcata verso il salto di categoria e la Poule Scudetto continuava in modo eccelso.
Domenica si giocherà per l’ennesima volta a Cardito in modo da poter ultimare al meglio il rifacimento del manto erboso del “Bisceglia”.
Nonostante il sintetico del “Papa” ci ha visti vincitori nelle ultime due casalinghe con Casarano e Portici, le emozioni che regala il nostro fortino ad Aversa sono inimitabili.
Un mix tra passato e presente che fa scendere la lacrima ai più sensibili..
Di Alessandro Abategiovanni